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SECONDA PARTE su 5 del Cap.1 del libro Consapevolezza, di OSHO:
Preziosissimi Insegnamenti di un Malùk, grande maestro di verità.

«Qualsiasi cosa tu stia facendo, continuamente,
dentro di te, sii consapevole di te stesso, del tuo agire.
Stai camminando, sii consapevole di te stesso.
Stai ascoltando o parlando, sii consapevole.
Questo continuo ricordarsi di se stessi crea un’energia sottile.
Questa semplice sensazione di sé, di essere, crea un centro,
un centro di silenzio, di padronanza interiore».

Ecco un  libro di Osho che ci aiuta a sentire un’energia nuova,
un nuovo fuoco, una nuova vita.
E così, molte cose che un tempo ci hanno dominato,
come rabbia, avidità, insicurezza, si dissolveranno, semplicemente.

osho

INDICE:

Prefazione
Capitolo I – La comprensione
Capitolo II – Molte malattie una sola medicina
Capitolo III – Consapevolezza in azione
Capitolo IV – Esperimenti nell’osservazione
Capitolo V – Le meditazioni attive di OSHO
Postfazione – Sospeso a un filo
L’autore

Osho (Kuchwada, 11 dicembre 1931 , Pune, 19 gennaio 1990) è stato un filosofo e maestro spirituale indiano. Il suo insegnamento sottolinea l’importanza della meditazione, della consapevolezza, dell’amore, della creatività in opposizione ai dogmi dei culti “ufficiali” e delle ideologie politiche. Soprattutto, Osho fu forte critico delle religioni organizzate e dei sistemi di potere ad esse legati. Le sue idee ebbero un notevole impatto sul pensiero New Age.
Buon ascolto da Anam Mea

Paramahamsa Sri Swami Vishwananda Messaggio del 17 Novembre 2017

Paramahamsa Sri Swami Vishwananda

Paramahamsa Sri Swami Vishwananda

Insegnamenti: La gravità dell’Amore

“È semplicemente sorprendente osservare questi due tipi di gravità: la gravità di questo mondo che provoca infinito dolore… e sofferenza, e la gravità dell’Amore che dà infinita Beatitudine”

La gravità, detto semplicemente, è la forza di attrazione. Nella legge di questo mondo, questa attrazione è causata dalla massa di un corpo, non importa quanto piccolo possa essere. Da una prospettiva spirituale, si può fare questa osservazione: che cosa ci attira a questo mondo, tanto da attaccarci a questo corpo fisico, al nostro ego umano ed alla mente?

Per il corpo fisico è piuttosto ovvio in che modo viene influenzato dalla legge di gravità.
Ma quale tipo di gravità ci attira verso l’attaccamento all’ego umano, ai pensieri e alle emozioni?
Perché veniamo così attratti da queste cose che in realtà sono una prigione per l’anima?
In questa direzione, la domanda successiva è: l’Anima ha gravità? Qual’è la forza di attrazione dell’Anima?
Si, sicuramente possiamo dire che è l’Amore. L’Amore è sia Luce che leggerezza: è come la Luce ed è anche come una massa che è la più leggera oltre ogni leggerezza!!!
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Le leggi della Natura dimostrano che la gravità, come forza, è debole in paragone alle forze dell’atomo, dov’è presente la forza nucleare.
Allora cos’è l’Amore e che tipo di gravità ha l’Amore?

Gravità significa mantenere qualcosa vicina al corpo di gravità, significa che un corpo specifico ha il potere di attirare un altro corpo, e noi sappiamo che l’Amore è una forza attrattiva.
È la forza più potente, ma allo stesso tempo, è il fenomeno più lieve, e lo è così tanto che l’Amore non lo notiamo nemmeno.
Non notiamo che l’Amore ha una velocità superiore alla luce, la cui velocità può essere misurata.

Ma che dire della velocità dell’Amore?

Quando ci innamoriamo, notiamo quanto velocemente accade?
Notiamo in che modo l’Amore ci rende più forti di quello che siamo di solito nella nostra vita quotidiana o più forti di quello che pensiamo di essere?

Notiamo in che modo quella forza dell’Amore ci rende più creativi?
Più focalizzati, più felici, più soddisfatti, in realtà più NOI STESSI?
PERCHÈ NON NOTIAMO QUESTE COSE?

Sembra che l’Amore sia così tanto veloce e che la sua gravità agisca in una direzione diversa da quella che siamo abituati a sperimentare, come se fosse opposta alla gravità che conosciamo così bene!
La più grande qualità della gravità dell’Amore è che l’Amore ci attira a Dio, alla Realizzazione della realtà finale, alla Realizzazione della nostra vera natura e alla nostra relazione con Lui.
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È importante comprendere in che modo la gravità dell’Amore sia diversa dalla gravità che conosciamo di questo mondo. Per la gravità di questo mondo non dobbiamo fare niente. Semplicemente esiste e ci tiene assieme sia che lo sappiamo o no. La gravità di questo corpo, mente ed ego, e la gravità della negatività, del tamas e la pigrizia si offrono a noi gratuitamente, e noi ne siamo i loro ‘felici’ proprietari, o per meglio dire, essi sono i nostri padroni.

Ma per quanto riguarda la gravità dell’Amore, si deve fare un certo sforzo per essere attirati dall’Amore verso l’Amore e ancora più Amore e verso la realtà dell’Amore. Si devono lasciar andare tutte le cose pesanti che ci teniamo dentro, perché anche se è il corpo grossolano a sembrare pesante, in realtà sono i nostri pensieri, solitamente negativi, in costante giudizio, egoisti ed ignoranti, ad essere più pesanti del corpo fisico.

Per essere attirati verso la gravità dell’Amore, dobbiamo lasciar andare questo tipo di pensieri e tutte queste cose che hanno un tipo di massa che ci trascina verso la gravità della materia.
Una volta attirati dalla gravità dell’Amore inizieremo a salire sempre più in alto, molto lontano dalla stato denso dell’ignoranza e smemoratezza, e comprenderemo che l’Amore è più leggero di tutta la leggerezza, e conosceremo la vera Luce della vita. Dipende da ognuno comprendere queste due gravità, come anche decidere quale gravità vogliamo veramente.

Lasciamoci tutti attirare verso l’Amore, lasciamoci trascinare dall’Amore e dalla gravità dell’Amore. Facciamo sì che tutti noi possiamo realizzare questo Amore.”

Paramahamsa Sri Swami Vishwananda
17 Novembre 2017

GURDJIEFF e la Quarta Via

Gurdjieff: La Quarta Via
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Gurdjieff: “In verità, soltanto l’uomo che possieda i quattro corpi completamente sviluppati, può essere chiamato Uomo nel vero senso della parola”.
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Così, l’Uomo compiuto possiede numerose proprietà che l’uomo comune non possiede: Una di queste è l’Immortalità.
Tutte le religioni e gli insegnamento antichi contengono l’idea che con l’acquisizione del quarto corpo l’uomo acquisti l’immortalità; e tutte indicano delle Vie per acquisire il quarto corpo, ossia l’immortalità.
Alcuni insegnamenti paragonano l’uomo ad una casa di quattro stanze. L’uomo vive in una sola, la più povera e la più piccola di tutte, senza supporre minimamente, finchè non glielo si dice, l’esistenza delle altre, che sono colme di tesori. Quando egli ne sente parlare, incomincia a cercare le chiavi di queste stanze, e specialmente della quarta, la più importante; e quando un uomo ha trovato il mezzo per penetrarvi, diventa realmente il padrone della sua casa, poichè è soltanto allora che la casa gli appartiene completamente e per sempre. La quarta stanza dà all’uomo l’immortalità e tutti gli insegnamenti religiosi si sforzano di indicargli il cammino per essa. Vi è un grandissimo numero di strade, più o meno lunghe, più o meno dure, ma tutte, senza eccezione, conducono o cercano di condurre in una stessa direzione; che è quella dell’immortalità. L’immortalità non è una proprietà con la quale un uomo nasce ma una proprietà che può essere acquisita.
Tutte le vie che conducono all’immortalità possono essere ripartite in tre categorie:
1) La Via del Fachiro
2) La via del monaco
3) La via dello Yogi
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La Via del fachiro è quella della lotta con il corpo fisico, è lunga, difficile e incerta. Il fachiro si sforza di sviluppare la volontà fisica, il potere sul corpo. Egli vi riesce attraverso terribili sofferenze, torturando il corpo. Se non cade ammalato o muore, si sviluppa in lui ciò che può essere definita “volontà fisica” ed egli raggiunge allora la possibilità di sviluppare il quarto corpo ma le altre sue funzioni emozionali ed intellettuali restno non sviluppate : Egli ha conquistato la volontà ma non possiede nulla su cui applicarla, non può farne uso per acquisire la conoscenza o perfezionare se stesso. La seconda via è quella del Monaco. E’ la via della Fede, del sentimento religioso e del sacrificio. Pure la via del monaco è molto dura e molto lunga. Il monaco passa degli anni, decine di anni, a lottare contro se stesso ma tutto il suo lavoro e concentrato sul secondo corpo, ossia sui sentimenti. Sottomettendo tutte le emozioni ad una sola emozione, la Fede, egli sviluppa in se stesso l’Unità : la volontà sulle emozioni. Ma il suo corpo fisico e le sue capacità intellettuali poissono restare non sviluppate. per essere in grado di di servirsi di ciò che avrà raggiunto, dovrà coltivarsi fisicamente e intellettualmente. Questo non potrà essere condotto a buon fine se non mediante nuovi sacrifici, nuove austerità e nuove rinunce. Un monaco deve ancora divebtare uno Yogi e un Fachiro. rarissimi sono coloro che arrivano così lontano; più rari ancora sono coloro che riescono a superare tutte le difficoltà: la maggior parte muoiono prima o non diventano monaci che in apparenza. La terza via è quella dello Yogi. E’ la via della conoscenza, dell’intelletto. Lo yogi riesce a sviluppare il suo intelletto ma il suo corpo e le sue emozioni restano da sviluppare e , come il fachiro e il monaco, egli è incapace di trarre profitto da ciò che ha realizzato. Egli sa tutto ma non può fare nulla : per diventare capace deve prima conquistare il dominio sul suo corpo e sulle sue emozioni. Per riuscirci deve rimettersi al lavoro e non otterrà risultati se non con sforzi prolungati. Però in questo caso ha il vantaggio di comprendere la sua posizione, di conoscere ciò che gli manca, ciò che deve fare e la direzione da seguire. Ma come sulla via del fachiro e del monaco, rarissimi sono che acquistano una tale conoscenza sulla via dello yogi , ossia il livello in cui un uomo può sapere dove va. La maggior parte si arresta ad un certo grado e non va oltre. Le tre vie si differenziano anche per la relazione col maestro spirituale: sulla via del fachiro, l’uomo non ha maestro, il maestro non insegna ma serve solamente da esempio e il lavoro dell’allievo è imitare il maestro. L’uomo che segue la via del monaco ha un maestroe il suo dovere e compito è avere in esso una Fede assoluta e sottomettersi a lui, in obbedienza assoluta. Sulla via dello yogi senza un maestro non si può e non si deve fare nulla : l’uomo che inizia questa via deve imitare il maestro come il fachiro e credere nel maestro come un monaco, ma in seguito diviene gradualmente il maestro di se stesso. Egli impara i metodi del maestro e impara ad applicarli a se stesso. Ma tutte le vie hanno un punto in comune, tutte iniziano da ciò che vi è di più difficile : un cambiamento di vita totale, una rinuncia a tutto ciò che è di questo mondo. Un uomo che ha una casa, una famiglia, deve abbandonarle, deve rinunciare a tutti i piaceri, attaccamenti e doveri della vita e partire per il deserto, entrare in un monastero o in una scuola di yogi. Fin dal primo giorno, dai primi passi sulla via egli deve “morire al mondo” soltanto così egli può sperare di raggiungere qualcosa su una di queste tre vie. Ciò spiega la difficoltà e il carattere esclusivo delle vie. Esse sono ardue e strette ma al tempo stesso nulla può essere raggiunto senza di esse. Le vie si oppongono alla vita di tutti i giorni, in ciò consiste il loro potere e il loro significato. In una vita ordinaria, per quanto piena di interessi filosofici, scientifici, religiosi o sociali, non vi è nulla e non può esservi nulla che offra le possibilità contenute nelle vie, infatti esse conducono o potrebbero condurre l’uomo all’immortalità; La vita mondana conduce alla morte e non potrebbe condurre a nient’altro. comeregola generale è dura per un uomo rassegnarsi a quest’idea; essa gli appare esagerata, ingiusta e assurda. E’ difficile per lui abituarsi all’idea che non soltanto le sue possibilità possono restare allo stadio attuale di sottosviluppo, ma che esse possono atrofizzarsi definitivamente. E che il loro sviluppo richiede da lui sforzi prodigiosi e perseveranti. In generale, se consideriamo le persone che non sono fachiri, nè monaci nè yogi , e non lo saranno mai, siamo in grado di affermare con certezza assoluta che le loro possibilità non possono svilupparsi e non saranno mai sviluppate, è indispensabile persuadersene profondamente per comprendere ciò che sto per dire: “nelle condizioni ordinarie della vita civilizzata, le condizioni dell’uomo, anche intelligente, che cerca la conoscenza, è senza speranza, poichè egli non ha la minima possibiltà di trovare attorno a sè qualcosa che assomigli alle scuole di fachiri o di yogi, in quanto alle religioni dell’occidente, esse sono degenerate a tal punto che da molto tempo non vi è più niente di vivente in esse ” E la situazione sarebbe davvero disperata se non esistesse un’altra possibilità: quella di una QUARTA VIA. La QUARTA VIA non richiede che ci si ritiri dal mondo, non esige la rinuncia a tutto ciò che formava la nostra vita. Bisogna essere preparati per impegnarsi sulla quarta via e questa preparazione deve essere acquisita nella vita ordinaria, essere molto seria ed abbracciare parecchi aspetti differenti. Un uomo che vuole seguire la Quarta Via deve riunire nella sua vita condizioni favorevoli al lavoro, o che in ogni caso non lo rendano impossibile, infatti bisogna convincersi che nella vita interiore di un uomo, certe condizioni possono costituire per la quarta via barriere insormontabili. Aggiungiamo che la Quarta Via, contrariamente a quelle del fachiro, del monaco e dello yogi, non ha una forma definita. Essa deve essere trovata. E’ la prima prova. Ed è difficile, poichè la Quarta Via è ben lungi dall’essere conosciuta come quelle tradizionali. Tuttavia l’inizio della Quarta Via è ben più facile delle altre. E’ possibile seguire la Quarta Via e lavorare su di essa rimanendo nelle condizioni abituali di vita e continuando il lavoro usuale e senza rompere le relazioni che si avevano con la gente , senza abbandonare nulla. Anzi. le condizioni di vita nelle quali l’uomo si trova gli sono naturali e corrispondono a cio che è poichè la vita le ha create a sua misura, dunque sono le condizioni ideali , almeno all’inizio, per iniziare un lavoro sulla Quarta Via. Così la Quarta Via tocca tutti i lati dell’essere umano simultaneamnete, è il lavoro sulle tre camere contemporaneamente. La Quarta Via lavora su corpo, pensieri ed emozioni simultaneamente: unisce il percorso delle vie di Fachiro, Monaco e Yogi. La principale richiesta della Quarta Via è la Comprensione. L’uomo non deve fare nulla senza comprendere, se non per esperienza e sotto la direttiva del maestro. Più un uomo comprenderà più i risultati saranno validi. E’ il principio fondamentale della Quarta Via. I risultati ottenuti nel lavoro sulla Quarta Via sono proporzionali alla COSCIENZA che si ha di questo lavoro. La Fede religiosa o di qualsiasi tipo , su questa via, costituisce un ostacolo. Sulla quarta via un uomo deve assicurarsi da sè della verità di ciò che gli viene detto. E fin quando non avrà acquisito quella certezza non deve fare nulla. IL METODO DELLA QUARTA VIA è il seguente: mentre si lavora sul corpo fisico bisogna lavorare simultaneamente sul pensiero e sulle emozioni. Tutta una serie di esercizi paralleli sui tre piani : fisico, mentale ed emozionale, servono a questo scopo. Nella quarta via il lavoro di ciascuno è individualizzato: ” Ogni persona deve fare solo ciò che è necessario per lui e nulla che sia inutile”. Così allorche l’uomo raggiunge la Volontà tramite la Quarta Via, egli può servirsene, perche ha acquistato il controllo di turrte le sue funzioni: fisiche, intellettive ed emozionali. La Quarta Via è chiamata “La Via dell’Uomo astuto”. “L’uomo astuto” conosce un Segreto, che il fachiro, il monaco e lo yogi non conoscono. In che modo “l’uomo astuto” l’abbia appreso non si sa, forse l’ha trovato in qualche vecchio libro, forse l’ha ereditato, forse l’ha comperato…forse l’ha rubato a qualcuno, non importa, fa lo stesso. “L’uomo astuto conosce il Segreto e con il suo aiuto supera il fachiro, il monaco e lo yogi”

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Articolo di Cinzia J.K.Romano -Opera protetta da Copyright©-

-DIALOGHI INTERIORI- primo incontro:

“Parlando con Anam Mea di senso di solitudine e sofferenza”

Ed eccoci qui, siamo qui, e dico “siamo”, consapevolmente, perchè siamo tutti collegati e connessi, una immensa coscienza globale composta da tante coscienze individuali più o meno consapevoli. In quest’epoca di micidiale risveglio vibrazionale moltissimi di noi stanno vivendo mutamenti radicali, moltissimi di noi sono ora in grado di percepire, di avvertire le ondate vibrazionali, moltissimi di noi avvertono la coscienza umana globale.

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Credo che se esistesse la possibilità di comunicare, di comunicarci le nostre percezioni, potremmo concordare che stiamo vivendo un momento molto pesante a livello vibrazionale.

“Siamo in grado di sentire tutte le disarmonie e le dissonanze, siamo in grado di percepire l’inganno e la falsità ovunque ci si presenti…e questo fa male” all’anima che è iniziata al Risveglio”

Credo che potremmo concordare su questo se potessimo tutti comunicare in maniera immediata, sensazioni di disagio, a volte di disgusto e nausea anche a livello fisico: tutte esternazioni di una percezione globale di disarmonia. Se potessimo comunicare ci renderemmo conto che non siamo soli. E che tutti noi che viviamo queste nuove percezioni, che siamo alla ricerca di risposte al nostro sentire, che si svela a noi sotto forma di orrore e meraviglia, estasi e sofferenza. Siamo in cammino insieme, la nostra coscienza si amplia, così la nostra capacità di percezione, e ad ogni passo illuminante qualcosa di inconscio esce dal sommerso e diventa conscio, coscienza, consapevolezza.

E così si diventa via via consapevoli, coscienti delle meraviglie a cui eravamo ottusi : la natura, la sua potente armonia, l’empatia umana e animale…” sentire “, “percepire ” aldilà del velo che ci accecava. La felicità profonda quando la solitudine e la connessione con Madre Natura ci svela il “senso della Vita”, così semplice e alla portata di ognuno, e allo stesso tempo così irraggiungibile per la moltitudine degli umani, intrappolati dal sistema schiavizzante della Matrix sociale.

Ma su questo cammino verso il risveglio della consapevolezza, mentre ci si svela la meraviglia, allo stesso tempo ci si svela l’orrore, la schiavitù umana, la disarmonia della violenza su cui è improntata questa malata civiltà dentro la quale siamo nati e dalla quale vorremmo sempre più spesso scappare. Ecco la radice di una profonda sofferenza interiore, una radice che si radica al centro e nel più profondo del nostro essere, una sofferenza che s’inalbera improvvisamente e prepotentemente privandoci di un naturale stato di felicità.

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Perchè accade questo? Cos’è che fa tanto male?

Eppure in molti di noi abbiamo lavorato per purificare i nostri corpi dalle tossine della crudeltà, le nostre menti dalle credenze devianti, le nostre anime dalle ambizioni dell’ego, il nostro essere si è liberato dalla schiavitù agli istinti e dalla dipendenza dal possesso materiale; le nostre anime stanno percependo l’appartenenza cosmica e la comunione con la natura, abbiamo magari anche vissuto momenti estatici…ma la sofferenza permane : perchè?

Sarebbe facile progettare di curare questo dolore, e si può…a volte si deve, per riacquistare un equilibrio, a questo serve la PNL, a rassicurarci, a calmarci, a calmare le nostre sensazioni ansiose di paura, ma è fondamentale chiederci : Perchè? “Perchè soffro?” “Perchè provo questa ansia, questa paura?” “Perchè avverto questo dolore interiore? “.

La risposta esiste ed è facile, ma per darla è necessaria una premessa: “Il risveglio alla consapevolezza ci porta ad uno stato percettivo superiore”, ci evolviamo e siamo in grado di percepire ciò che un umano normale non intuisce , non vede, non comprende e non avverte. L’iniziato diventa sensibile e percettivo, si connette alla coscienza globale, ed è questa connessione che causa la sofferenza. Qual’è la differenza con lo stato di sofferenza di un dormiente? L’umano normale, il dormiente, non è connesso, dunque non si percepisce a livello conscio : soffre senza essere consapevole del perchè.

L’iniziato conosce radice e causa delle proprie sofferenze e può mettere in atto strategie per curare la radice oltre che il sintomo. La radice della sofferenza è la malattia della società umana, la malattia deriva dalla violenza. La violenza permea ogni aspetto del sistema di questa Matrice sociale: competitività, cinismo, materialismo, arrivismo, egoismo, violenza in ogni forma, tutti aspetti fondati su di una profondissima ignoranza spirituale. Sovversione dei valori dell’Uomo : Pace, amorevolezza, non attaccamento, non violenza.

“Finchè la società umana sarà impregnata del sangue delle guerre umane e degli olocausti animali, l’umanità sperimenterà uno stato di infelicità, paura e disperazione”

Il motivo? Ciò avviene e ha una spiegazione quantistica: la Coscienza globale alla quale tutti siamo connessi, alla quale tutti contribuiamo e partecipiamo, di cui siamo parte, risente delle vibrazioni della violenza perpetrata dall’umanità nella sua globalità.

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La Coscienza globale risuona nelle anime risvegliate in maniera estremamente potente: più è profondo il risveglio più è profonda la percettività più è profonda l’estasi, più è profondo il disagio sociale, più è profondo il dolore. Risveglio e dolore vanno a braccetto finchè si vive nel disvalore e nella disarmonia.

“Consapevolezza e sofferenza sono direttamente proporzionali ai diversi stadi del cammino”.

Giungere allo stato di beatitudine del Buddha richiede immensa saggezza, significa imparare a gestire questo dolore disarmonico, superare il sentire della Coscienza globale umana e connettersi alla Coscienza Cosmica. La Pace interiore della coscienza individuale è normalmente turbata dalla disarmonia della coscienza globale, che è molto lontana dalla consapevolezza. E’ dunque lecito per un’anima in cammino soffrire:

“Finchè saranno in essere guerre che spargono sangue umano, finchè saranno in essere uccisioni di animali innocenti, finchè la natura sarà violentata e distrutta, non potremo esimerci dal percepire tutte quelle “urla di dolore”, tutta quella massa, quelle ondate di sofferenza giungono a noi come “tsunami spirituali”, come ondate vibrazionali di orrore e  terrore,

che risuonano in noi come bombe”.

In questo mondo duale, la sofferenza è l’antagonista dell’estasi, l’altra faccia di una medaglia spirituale, che ci connette alle meraviglie nascoste ma ci svela anche gli orrori nascosti. Anche questo è risvegliarsi. Ogni iniziato si scontrerà con l’evidenza di questa sofferenza, coloro che negano questo non hanno neanche mai avviato il primo passo sul sentiero della Verità e della consapevolezza, essi dormono beatamente ignari degli orrori che si esplicano sotto i loro occhi accecati e i loro spiriti ottusi. Beatamente ottusi e inconsapevoli di ogni cosa.

“Solo chi si rende consapevole sa Comprendere, vedere e infine cercare un modo per creare i presupposti per dissolvere la disarmonia, poichè in assenza di questa, la vita sarebbe felice e il pianeta il nostro paradiso terrestre”.

Dobbiamo connetterci alla coscienza cosmica , la Coscienza universale, la coscienza divina e armonica che permea l’universo, che si eleva aldisopra della Coscienza umana, dobbiamo farlo con le nostre preghiere, per sollevarci dal peso della coscienza globale umana che è profondamente deviata. La coscienza cosmica è armonica e pacifica e amorevole, è divina, ed è il modello sul quale vogliamo plasmare anche la coscienza globale umana, e per far ciò dobbiamo innanzitutto plasmare la nostra individuale coscienza.

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Tutti i coraggiosi viaggiatori dello spirito, tutti noi, dobbiamo meditare percependo la Pace divina dentro noi stessi e trasportandola nella nostra realtà.

“Accettiamo dolore e tristezza consapevoli del fatto che essi giungono a noi come vibrazioni, causandoci disagio, esattamente come fa un rumore assordante con le nostre orecchie”.

Ma non esistono tappi per l’anima, non ci resta che “ascoltare” con immane coraggio e pregare, e vivere come esempio di pace.

IO NON UCCIDO. Questo il nostro primo comandamento: la Vita è divina, la vita è Dio. Uccidere un qualunque essere vivente significa accoltellare noi stessi, la divinità che è in noi, Dio stesso.

Non può essevi Pace laddove la pace non sia per ogni essere, poichè tutti siamo collegati tramite le vibrazioni. Non siamo nati per essere in solitudine, la solitudine è un disvalore moderno, una manipolazione sociale, dovuta la disgregamento di valori come fiducia e solidarietà. Credo che lo struggente desiderio di solitudine sia una cosa che accomuni tutti coloro che sono giunti a un certo punto del cammino spirituale. Tutti i grandi maestri spirituali di ogni epoca hanno vissuto da eremiti per un periodo più o meno lungo della propria vita. Questo periodo potrebbe anche durare per tutto il ciclo dell’esistenza.  Ma teniamo presente sempre che il futuro ci è ignoto e che ciò oggi è giusto per la nostra evoluzione magari domani non lo sarà più. È giustissimo assecondare il nostro sentire, il nostro stare in solitudine, senza peraltro progettare che sia definitivo.

Noi lavoriamo per un futuro sociale e non asociale come quello che è in atto in questa Matrix deviata e deviante. La vita è movimento e mutamento e un giorno ogni uomo iniziato al risveglio potrebbe scoprire in sè un talento, un dono, e scegliere di tornare nel mondo mondano per diffonderlo. Fatto sta che la solitudine, saper stare con se stessi è non solo utile per conoscersi, ma diventa uno stato addirittura  necessario per un’anima in crescita. La via verso la consapevolezza è lunghissima e piena di svolte a volte inaspettate.

La meraviglia sta proprio in questo : la continua scoperta del Sè, la sua accettazione e i mutamenti da attuare per essere in armonia col nostro sentire interiore. Per molti la solitudine è un’esigenza e un rifugio dalla disarmonia. Ma in un mondo ideale, privato della violenza umana e della schiavitù umana e animale, questa necessità si diluisce per favorire il meraviglioso incontro e il contatto con anime simili e assonanti, vibranti sulle stesse frequenze divine.

In una matrice sociale come quella che oggi sta schiavizzando l’umanità, non possiamo che provare la voglia di scappare, è comprensibile e lecito. La costruzione di un Nuovo Mondo permetterà la felicità, la voglia di comunicare, in un clima di Pace e di Armonia con tutto ciò che ci circonda. Per ora è naturale provare sofferenza,  poiché l’anima che si sta risvegliando si connette alla Coscienza globale, ne percepisce la disarmonia, la dissonanza, il dolore, l’atrocità delle violenze; questo inevitabilmente ci porta alla ricerca della solitudine. Ricordiamo a noi stessi che però non siamo unici, dunque non siamo soli. Restiamo consapevoli del fatto che il nostro sentire interiore va sempre assecondato sopra ogni considerazione razionale. Finché amerai la solitudine vivila senza porti domande.Accettala. Va bene così in quel determinato momento della tua esistenza.

Resta però anche consapevole del fatto che nessuna distanza spaziale nè temporale potrà proteggerti dal tuo percepire la dissonanza con una Coscienza Umana Globale deviata e ammalata, che continuerà a ferirti in profondità con le sue violente vibrazioni di dolore, orrore e terrore. Vivere in solitudine è meraviglioso, ma vivere in reale comunicazione con anime nobili e divine è anch’esso meraviglioso, dunque accettiamo con fede gli eventi che ci giungono dal nostro esistere, restiamo consapevoli che pur vivendo nel luogo più eremitico del pianeta, di tanto in tanto continuerebbero a rimbombarci dentro tutte quelle vibrazioni di guerre umane e olocausti animali:

“il terrore che senti non è il tuo ma è tuo, poichè tra te e il resto non c’è reale separazione, tutti vibriamo come elementi di una stessa orchestra, e se uno strumento stona e stride, ne risente anche la tua musica…Poichè tutti siamo parte di un unico tutto”.

Siamo davvero tutti connessi, è reale, e scappare può essere utile a rigenerarsi ma non ci libereremo dalla sofferenza finchè anche l’ultimo degli esserri umani non sarà liberato dalla violenza e smetterà di uccidere. Dobbiamo prenderne atto: non ci sono scappatoie. Dobbiamo affrontare a viso occhi e cuore aperti questa battaglia spirituale della nostra Era, per illuminare l’oscurità prima dentro noi stessi, poi nel mondo. e Ogni designato troverà la sua via per contribuire alla nascita di un Mondo Nuovo e armonico, in sintonia col divino. E così sia.

BUON ASCOLTO ANIME da Anam Mea

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PRIMA PARTE su 5 del Cap.1 del libro CONSAPEVOLEZZA di OSHO
Questo meraviglioso Audiolibro gratuito creato per Voi, per diffondere le parole e le consapevolezze che ci ha donato il grande Osho.

«Qualsiasi cosa tu stia facendo, continuamente, dentro di te,
sii consapevole di te stesso, del tuo agire.
Stai camminando, sii consapevole di te stesso.
Stai ascoltando o parlando, sii consapevole.
Questo continuo ricordarsi di se stessi crea un’energia sottile.
Questa semplice sensazione di sé, di essere, crea un centro,
un centro di silenzio, di padronanza interiore».

Ecco un nuovo libro di Osho che ci aiuta a sentire un’energia nuova, un nuovo fuoco, una nuova vita. E così, molte cose che un tempo ci hanno dominato, come rabbia, avidità, insicurezza, si dissolveranno,semplicemente.

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INDICE:

Prefazione
Capitolo I – La comprensione
Capitolo II – Molte malattie una sola medicina
Capitolo III – Consapevolezza in azione
Capitolo IV – Esperimenti nell’osservazione
Capitolo V – Le meditazioni attive di OSHO
Postfazione – Sospeso a un filo

L’autore:
Osho (Kuchwada, 11 dicembre 1931, Pune, 19 gennaio 1990) è stato un filosofo e maestro spirituale indiano. Il suo insegnamento sottolinea l’importanza della meditazione, della consapevolezza, dell’amore, della creatività in opposizione ai dogmi dei culti “ufficiali” e delle ideologie politiche. Soprattutto,
Osho fu forte critico delle religioni organizzate e dei sistemi di potere ad esse legati. Le sue idee ebbero un notevole impatto sul pensiero New Age.

Buon ascolto da Anam Mea.

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-IL MIO RISVEGLIO E LA MIA ESTASI-  (di Anam Mea)

Articolo di Cinzia J.K.Romano -Opera protetta da Copyright©-

” Il senso dell’esistenza”, l’eterno dilemma…

potrei scrivere centinaia di pagine,

per giungere poi a questa semplice conclusione,

a cui oggi sono giunta…

Eccomi qui…dopo anni dal mio cataclisma spirituale, momenti e momenti dello stesso ORA vissuti all’espansione, all’avido abbeveraggio del mio Essere, instancabile anche a notte fonda, col corpo stanco e la mente vivida , assetata di Sapere e di Vedere sempre più oltre e più in profondità, nel mio essere e oltre ciò che circonda i miei sensi umani, a svelare un elementare quanto semplice percezione del sè, che è oggi il mio gancio e la mia forza, la mia profonda consapevolezza, il mio svelato : il segreto è la Natura.

La chiamo Madre Terra, parte del Tutto cosmico, la nostra realtà tridimensionale, a cui noi stessi, esseri tridimensionali, siamo profondamente Uniti. Se solo potessimo ricordare, il nostro primo vagito, i nostri primi passi in questo ologramma fisico…tutto ci sarebbe chiaro , l’eterno dilemma svelato : Chi sono? Perchè vivo? E non ditemi che è poco, poichè è tutto. Se solo potessimo rivivere per un solo istante quei momenti, tutto sarebbe perfettamente chiaro e noi vivremmo la Pace che originariamente ci appartiene.

Ma siamo cresciuti, e ad un certo punto abbiamo iniziato a domandarci il senso della vita, a indagare, a cercarlo: ci siamo accorti di non trovarlo, quello che non abbiamo compreso è che l’avevamo solo smarrito, che ci eravamo solo persi in questa Matrice Sociale che ci ha covati e poi allevati come “rotelle” di un perverso Meccanismo, una Matrice Matrigna che ci ha sottratti malevolmente e con secondi fini alla nostra Vera Madre : la Natura. E’ in Lei, nel suo silenzio colmo di vita che ho trovato la risposta al mio dolore disperato del vivere insensato, è in Lei che in un pomeriggio assolato di grilli e cicale, tra distese di grano biondo , l’ho sposata.

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“Il mio IO si è disciolto al suo vibrare di Vita, ed in quel canto ero un tutt’uno con Lei e il Tutto, ero viva, consapevole tra i colori più nitidi che avessi mai visto : ero sola con tutta la Vita del mondo, Ero Lei” E fu Estasi…

Ecco il senso primario della nostra Vita, il nostro naturale stato dell’Essere: sentirsi parte integrante di questo pianeta; Ecco il senso anche logico del nostro nascere : sperimentare questo Paradiso Terrestre. Ora mi è chiaro, e la cosa è anche un pò ridicola, mi fa davvero ridere…una esistenza a vagare tra i labirinti fatti di schermi e cemento della Matrice, a cadere nelle sue trappole, nei suoi specchietti per allodole,a cedere ai suoi inganni , a credere nella sua scientifica malafede…per poi accorgersi che il Paradiso era proprio lì…a due passi fuori dalle città, ma noi oramai accecati da una mente condizionata e meccanica, non lo vediamo, o meglio, lo vediamo, ma non lo percepiamo, non più. Secoli, anni di diseducazione alla naturalità del nostro Essere, ci hanno resi automi diretti su binari perversi e folli : le nostre esistenze, preconfezionate dalla culla alla bara, con un falso “senso di libertà” che consiste solo nello scegliere “di quale morte morire”. Carriere , famiglia, successo, puoi far finta di scegliere CHI vuoi essere, poichè qui, nello stomaco della Matrice sei SOLO col tuo EGO, separato da Madre Natura, dagli animali, e dai tuoi stessi simili : Sei Separato da TUTTO e completamente SOLO e smarrito in mezzo a tutto ciò che ti circonda. La TV è il tuo GURU...e tu sei un piccolo disperato guscio che arranca per Essere…essere tutto tranne che Libero, tranne che Te stesso.

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Così nascono i tuoi mille dubbi, i tuoi disperati perchè, che ti fanno una paura boia..allora fuggi come un folle, e ti stordisci col lavoro, con le bevute e mangi, mangi, ti riempi lo stomaco di nonsaicosa …e poi le droghe e il sesso, che è sempre velato di peccato e ha un che di sporco deviato annoiato e ammalato, che ha perso la gioia e la sacralità del suo scopo vitale e l’amore, e ti lascia sazio solo per un momento ma più vuoto e insensato di prima, e allora via di corsa , ancora a cercare qualcosa con cui riempire quel vuoto assurdo che hai dentro e nel quale ti sembra di essere risucchiato, di precipitare , se solo ti fermi per un istante in silenzio..a pensare. Questo pensare che è la tua disgrazia, la tua condanna, la maledizione della Matrice : tu pensi i Suoi pensieri, che sfrecciano infiniti e veloci come macchine su una folle autostrada notturna : boati e luci e senso di fretta…la tua ANSIA perenne, che non ti lascia respiro perchè sai che devi CORRERE, correre non sai dove ..ma se ti fermi sei perduto.

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E in questa tua vita da disperato, ti vesti la maschera del vincente e reciti la tua parte, con tua moglie, tuo marito, i figli , i colleghi e quelli che chiami amici.

Ma sei SOLO ed hai paura. HAI SMARRITO TE STESSO. Cosa dovrei dirti? Che puoi uscirne? Certo che puoi…ma dipende solo da te. E non è poco… Hai sofferto abbastanza? Perchè se la misura non è colma, se il vaso non trabocca, se non stai per scoppiare, se non hai raso al suolo le tue illusioni, non ne uscirai, non ancora almeno, e c’è chi arriva alla bara senza esserci riuscito, e muore in gabbia. Non so cosa pensa un uomo morente, uno schiavo morente, perchè dentro questa Matrice sei solo uno schiavo, sei Suo schiavo: tu lavori, ti danni per arrivare a far parte di questo perverso meccanismo chiamato “successo sociale”…c’è da scoppiare dal ridere..quant’è grossa questa frode all’umanità! Colossale… E pensare che l’umanità si crede Geniale,Padrona del mondo, al Vertice della catena e altre cretinate del genere, e indovina chi gliel’ha raccontata ? La scuola? I banchi di condizionamento mentale della Matrix?

Quant’è palese l’inganno a chi può vedere, e credimi, un tempo ho provato pena dolore e compassione per i dormienti, per l’umanità, oggi non più, ho praticato l’accettazione, oggi credo sia naturale evoluzione: speciazione. Chi dentro è dentro, chi fuori è fuori. Chi non salta sul treno oggi resta indietro finchè non scompare in lontananza. Ogni Uno è responsabile del proprio destino, la mia coscienza è qui perennemente impegnata a camminare e a riportare tutto sul diario di bordo, Nulla di questo viaggio è segreto : regalo tutto, questo è il mio dovere e la mia missione come esploratore : RISVEGLIARE più anime al mondo.

Pungolare la mucca che ha paura a lasciare il recinto, che ha paura della libertà, perchè nata in cattività : questo sei tu…quella mucca paurosa. Hai accumulato biada e hai una stalla calda che ami più di Madre Natura e della Libertà…sai benissimo , se guardi in fondo a te stesso che il fattore ti sta spremendo le mammelle e si sta arricchendo sulle tue spalle, e sai anche che un giorno ti porterà al macello , ma non sai scappare, anche se la Libertà è proprio lì a due passi da te…sei un animale ammaestrato oramai. Ami la tua stalla più dei prati verdi , Ogni Uno è responsabile del proprio destino ;

“Posso solo augurarti che il tuo vaso trabocchi presto, e che tu abbia il tempo di respirare l’alito di Madre Terra e di tutti gli esseri che la popolano, un concerto immenso, in cui ti trasfiguri e dissolvi , l’ESTASI: un solo attimo così avrà giustificato il tuo venire al mondo e ti avrà affrancato da un’intera esistenza fatta di cecità e schiavitù”.

Meglio un giorno da leone che cento da pecora : SVEGLIATI e inizia a vivere.

A presto da Anam Mea, BUONA VISIONE.

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Lao Tzu è tradizionalmente ritenuto l’autore del Tao Te Ching, saggio composto di poco più di cinquemila parole e contenente i punti cardine della sua dottrina. Seguendo l’esempio di altri trattatisti cinesi, Laozi per spiegare le proprie idee e concezioni fa ampio ricorso a paradossi, analogie, ripetizioni, simmetrie, rime, e costruzioni ritmiche. Non a caso, l’intera opera può essere interpretata come una complessa analogia, dove il monarca allude all’Io e gli innumerevoli cittadini dell’Impero alle sensazioni e ai desideri sperimentati dal corpo.

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Il Tao Te Ching, spesso chiamato semplicemente Laozi in virtù del suo presunto autore, delinea il Dao (o Tao, voce cinese che significa «via, cammino») come la fonte ideale di tutta l’esistenza: è invisibile, ma non trascendente, estremamente potente eppure umile, ed è la radice di tutte le cose. Le persone, che agiscono in seguito ai propri desideri e al libero arbitrio, spesso si comportano «in maniera non naturale», alterando il naturale equilibrio del Dao; ebbene, il Tao Te Ching si prefigge lo scopo di far ritornare i propri studenti a uno stato naturale in perfetta sintonia con il Dao. In questo ambito si inscrive la polemica contro il linguaggio e la saggezza tradizionale, considerati intrinsecamente prevenuti ed artificiali.

Un concetto fondamentale del Tao Te Ching, e dell’intero taoismo, è il wu wei. Statuito come norma suprema del comportamento individuale e collettivo, il wu wei non invita alla passività, ebbene esige un’attenzione costante al mondo circostante, così da non interferire con il fluire spontaneo degli eventi naturali. Si tratta, in ogni caso, di un concetto che si presta a diverse interpretazioni, anche sul piano linguistico, tanto che in italiano «wu wei» può essere tradotto letteralmente come «non agire», «non sforzarsi» o anche, in senso teatrale, come «agire spontaneamente» o «vivi il momento».

All’etica del non agire, infatti, si affianca quella della spontaneità, cristallizzata nel termine ziran, interpretabile anche come «armonia con il Dao». Laozi, infatti, è un fautore della semplicità, della spontaneità e dell’umiltà, valori praticabili quotidianamente ma anche sul piano politico, ripudiando la guerra, le tassazioni gravose e le leggi eccessivamente severe.

Tra i detti più famosi di Laozi figurano:

« “Quando si perde il Tao, appaiono la moralità e il dovere”

“È meglio accendere una lampada, che maledire l’oscurità”

“L’argilla è necessaria per modellare un vaso. Ma il suo uso dipende dal vuoto interno che si riesce a creare”

“Coloro che sanno non parlano e quelli che parlano non sanno.”

“Nel mondo nulla è morbido e debole quanto l’acqua, ma nel lavorare il solido e il forte nulla è in grado di superarla”

“Un buon viaggiatore non ha piani precisi e il suo scopo non è arrivare”

“Un viaggio di mille miglia comincia sempre con il primo passo”

“Più si emanano leggi e decreti, più ci saranno ladri e predoni.” »

(Laozi)

BUONA VISIONE da Anam Mea